Dove nasce il Teatro?
Le origini del teatro vengono tradizionalmente attribuite a Tespi, un attore greco proveniente dall'Icaria, un'isola greca. Intorno alla metà del VI secolo a.C., giunse ad Atene con un carro carico di attrezzi di scena, scenografie, costumi e maschere teatrali. In Grecia, il teatro ricopriva un ruolo fondamentale: finanziato dai cittadini più abbienti, ogni opera veniva scelta da uno sponsor e rappresentata una sola volta.
Il giorno dello spettacolo, persino i procedimenti legali venivano sospesi e i prigionieri temporaneamente liberati per assistere alla rappresentazione. L'ingresso era gratuito e chi perdeva una giornata di lavoro riceveva un compenso.
Fin dalle sue origini, il teatro ha rappresentato un luogo di aggregazione, confronto e crescita personale. È il simbolo dell’evoluzione sociale e umana, un mezzo per comprendere meglio noi stessi e gli altri. Se più persone facessero teatro, probabilmente nel mondo ci sarebbero più armonia e comprensione.
La nascita della Compagnia Teatrale PAX
A Gandellino, il Teatro San Carlo e la Compagnia TeatralePAX esistono dal 1939.
Tutto ebbe inizio nell’edificio che oggi ospita il Municipio di Gandellino. All’epoca, al piano terra si trovava la scuola elementare, dove la giovane insegnante Maria Lazzarini, già attiva all’età di 17 anni (nel 1921), organizzava piccole scenette teatrali con i suoi alunni.
Nel piano interrato, dove ora si trova l’ufficio postale, c’era l’archivio della scuola e un deposito di legna per il riscaldamento. Fu lì che la maestra Lazzarini allestì un piccolo spazio teatrale, dove i bambini potevano esercitarsi nella recitazione. Per assistere agli spettacoli, i genitori e gli spettatori dovevano persino portare la propria sedia da casa!
L’obiettivo principale della maestra era far praticare ai suoi alunni un italiano corretto, portandolo anche oltre le mura scolastiche, fino agli spettatori.
Con il passare degli anni, la maestra Lazzarini, insieme ai fratelli Zaverio e Gianni Salvoldi, che condividevano la sua passione, iniziò a investire sempre più tempo ed energie in questa attività.
Una rivoluzione teatrale
A quei tempi, le rappresentazioni teatrali non ammettevano la presenza contemporanea di attori e attrici: uomini e donne non potevano recitare insieme, neppure i bambini. Se una parte avesse preveduto un personaggio femminile, sarebbe stata interpretata da un ragazzo opportunamente travestito.
Fu don Guido Maria Pala, parroco di Gandellino dal 1935 al 1972, a cambiare le cose. Si recò personalmente dal Vescovo Bernareggi in Città Alta, ottenendo il permesso per rappresentazioni miste. Grazie a questo, la Compagnia PAX divenne la prima compagnia teatrale della Val Seriana a consentire la recitazione promiscua, un’innovazione straordinaria per l’epoca!
Gli anni del dopoguerra (1945-1955)
Nel secondo dopo guerra, le difficoltà economiche erano tante, ma il desiderio di fare teatro non si fermava.
La Compagnia PAX iniziò a esibirsi anche fuori Gandellino.
Il marito della maestra Lazzarini, Giosuè Fiorina, trasportava la compagnia con il suo camioncino, normalmente usato per il trasporto della legna. Gli attori sedevano su panchine di legno nel cassone posteriore, affrontando viaggi anche lunghi.
In una memorabile trasferta, la compagnia si spinse fino a Brignano, a 63 km di distanza, per mettere in scena “La luce che torna”.
Da questa compagnia storica nacquero rappresentazioni di grande prestigio, tra cui Tosca di Puccini e Spettri di Ibsen.
I costumi venivano affittati dalla sartoria teatrale del Teatro Donizetti di Bergamo.
Gli anni '50 e '60
Negli anni successivi, una compagnia più giovane, guidata da Piero Salvoldi, portò avanti la tradizione teatrale. Insieme a lui recitavano Lucio, Roberto, Alba, Milena e Giacomo Fiorina, Rosetta, Libera, Cechi e Cesarina Salvoldi, Cirillo Andreoletti e Bruna Fiorina.
Oltre ai drammi e alle commedie, ogni spettacolo si concludeva con una farsa cantata e ballata, solitamente interpretata da quattro uomini e quattro donne. Gli attori indossavano pantaloni neri e camicia bianca, mentre le attrici portavano gonne nere e camicia bianca, con un gilet uguale per tutti. Queste esibizioni riscuotevano un tale successo che spesso il pubblico chiedeva il bis!
Uno degli episodi più avventurosi fu una trasferta a Lizzola, dove la compagnia avrebbe dovuto recitare il dramma "Morte Civile". Arrivati a Valbondione, trovarono la strada coperta di neve. Determinati a non deludere il pubblico, gli attori proseguirono a piedi fino a Lizzola, portando con sé costumi e scenografie, pur di non rinunciare allo spettacolo.
Il teatro, tra passato e futuro
Oh sì, quanta gente ha calcato questo palco… Alcuni hanno smesso di recitare, alcuni siedono tra il pubblico… Altri non ci sono più. Ma chi ha fatto parte della Compagnia PAX sente ancora la loro presenza, come se il teatro fosse intriso della loro energia.
Ed è proprio questa magia a tenerlo vivo.
La Compagnia PAX esiste grazie all’amore per il teatro dei gandellinesi e dei suoi artisti. Alcuni di loro si sono trasferiti per lavoro o per altre ragioni, ma ogni volta che vengono chiamati, rispondono senza esitazione. Perché non hanno dimenticato il loro paese, il loro teatro, la loro passione.
Per questo, la Compagnia PAX vi ringrazia di cuore!